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LETTERA APERTA "Mio figlio colpito a gioco fermo e l'arbitro..."

Da Claudio Cecchetti, genitore di Alessio, calciatore dell'Atletico Gualdo Fossato, riceviamo e pubblichiamo:

"Con la presente mi rivolgo ai vertici dell’AIA Umbria e Nazionale perché come padre e come sportivo sono disorientato da ciò che è accaduto Domenica 19 Marzo presso lo stadio di Fossato di Vico durante l’incontro di calcio tra Atletico Gualdo Fossato e Real Virtus.

Il calcio l’ho sempre praticato ed ho sempre seguito mio figlio, dai “Pulcini” arrivando alla “Prima Categoria”, ma mai avevo assistito a tanta violenza al di fuori del normale agonismo anche accentuato, insito in uno sport come questo.

La disarmante sequenza di violenza è sfuggita al direttore di gara perché stava dando disposizioni per la punizione assegnata ed era di spalle all’area di rigore, ma la maggior parte dei presenti in campo ha visto e sollecitato il suo intervento nel quale ha potuto constatare la gravità del colpo subito da mio figlio, che è stato trasportato fuori in barella in stato confusionale, a cui è poi seguita la corsa in ospedale in ambulanza (per fortuna presente con un equipaggio all’altezza della situazione).

Il direttore di gara ha, nel frattempo, terminato il primo tempo. Constatata la gravità della situazione, ho dovuto anche sentire le parole di scherno da parte di alcuni dirigenti della squadra avversaria, commenti che purtroppo fanno parte del mondo del calcio ma che comunque qualificano le persone per quello che sono.

L’arbitro non ha visto ma ha chiaramente capito. Sapendo che un direttore di gara non è mai solo mi chiedo perché di fronte ad un evento che nulla ha a che vedere con lo sport - ovvero palla lontana e ferma nessun tipo di azione di gioco in atto - un “calciatore” vada a colpire con una testata violenta e volontaria un avversario causando “solo una frattura ricomponibile chirurgicamente”; e in tutto ciò, perché l’arbitro si sia limitato al non prendere il benché minimo provvedimento?

Perché con l’autorità che gli è riconosciuta abbia consentito, non solo che si continuasse a giocare come se nulla fosse, ma ha implicitamente avallato un comportamento di una violenza aberrante, lontana dai valori dello sport, in un campo di calcio?

Mi chiedo e vi chiedo: ma tanta autorità di fronte a tanta nullità di provvedimenti, serve a migliorare questo mondo del calcio, ovvero essere esempio di valori?"

Claudio Cecchetti, genitore di Alessio, calciatore dell'Atletico Gualdo Fossato

 

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  Scritto da Redazione il 22/03/2023
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